È un cammino attraverso la storia della città quello che consente di riscoprire la figura del parroco della cattedrale di San Tommaso ad Ortona, don Evandro Marcolongo (Atessa, 1874- Ortona, 1959), poeta e paroliere, che fu canonico negli anni di guerra: dal 1915 all’inizio del 1943 e che offrì anche il suo contributo nella costituzione della Maggiolata.
Sino alla morte, intervenuta nel 1959 Don Evandro visse in povertà ad Ortona. Negli ultimi anni di vita il sacerdote, “illustre letterato” e degna guida della basilica per tanti anni, ricevette anche la visita del Cardinale Tedeschini che presenziò le manifestazioni per il VII Centenario della traslazione dell’Apostolo nel 1956.
L’11 dicembre 2015 durante un incontro pubblico al Palazzo Corvo di Ortona (ore 17,00), sarà ricordata la figura del poeta della cattedrale e verrà donato alla città, da parte dei discendenti, il fondo Marcolongo: una dozzina di faldoni che contengono centinaia di lettere e composizioni originali, della ricca produzione di questo fecondo paroliere. Don Evandro espresse la devozione per San Tommaso e il suo legame con Ortona componendo un vero e proprio “Inno a San Tommaso” in occasione del settecentesimo anniversario della traslazione delle reliquie dell’Apostolo.
Una testimonianza di vero amore per l’importante incarico ricoperto nel corso della sua esistenza e che oggi possiamo rileggere anche nella versione autografa grazie all’interessamento del dott. Antonio Bini che ha ha reso possibile la divulgazione in accordo con la discendente del canonico, Maria Pia Alleva.
di Francesca Rapini